Un paio di settimane fa abbiamo visto quanto possa essere pericoloso il gesto del colpo di testa per i bambini che si affacciano al mondo del calcio, oggi analizzeremo quello che succede nel calcio professionistico ed in particolare modo parleremo di CTE.

La chronic traumatic encephalopathy, CTE in breve, sta per encefalopatia traumatica cronica, è un particolare tipo di encefalopatia molto diffusa tra quegli atleti che praticavano sport di contato e che ricevevano molti colpi alla testa. In passato sono stati usati termini come dementia pugilistica perché colpiva e veniva osservata soprattutto tra i pugili. Oggi una nuova ricerca ha evidenziato che molti altri atleti potrebbero essere a rischio.

Questa ricerca è molto importante perché per prima ha riscontrato casi di CTE  nel mondo del calcio e rugby professionistico.CTE calcio colpo di testa

Ma che cosa è la CTE? Che cosa provoca? Come si manifesta?

La CTE, fa parte delle encefalopatie, ossia di quelle malattie che vanno a colpire il cervello.
Solitamente si identificano tre fasi nel decorso della malattia:

  • Primo stadio

    I pazienti esibiscono un calo dell’attenzione, mancanza di concentrazione, perdita di memoria e sbalzi di umore.

  • Secondo stadio

    La sintomatologia peggiora in intensità e frequenza a cui si possono aggiungere mal di testa e sindromi vertiginose (giramenti di testa).

  • Ultimo stadio

    I pazienti manifestano una sintomatologia molto simile al Parkinson con demenza, problemi di linguaggio, tremori, sordità, vertigini, mancanza di espressione facciale e paralisi.

Il problema principale nell’identificare la CTE è che la sintomatologia è simile a molte altre malattie neurologiche e che tutte le diagnosi sono state finora fate post mortem. Una diagnosi certa, infatti, deve esibire alcuni dati come degenerazione del tessuto nervoso e deposito di alcune particolari proteine confutabili solo tramite autopsia.

Al momento le armi in nostro possesso per identificare in vivo questo disturbo si basano su un buon esame neurologico, risonanza magnetica ed alcuni altri esami strumentali ancora in via di sperimentazione.

Come chiropratico ritengo che l’unica via possibile per minimizzare i rischi di codesta patologia sia prima di tutto una campagna informativa rivolta a tutti gli atleti a rischio al fine di minimizzare gli scontri violenti e utilizzare ausili protettivi come i caschetti.
C’è poi un altro aspetto da considerare: il “trauma indiretto” derivante dal colpo di testa o dallo scontro di gioco.
Nel colpo di testa oltre al trauma diretto alla testa, vi è un enorme sollecitazione della zona cervicale della colonna vertebrale. L’azione è spesso paragonabile ad un colpo di frusta.
Il colpo di frusta è una delle principali cause di sublussazioni con tutte le conseguenze che esse comportano.
Forse è anche per questo motivo che squadre di altissimo livello come Juventus e Milan, solo per citarne alcune, annoverano tra il loro staff sanitario il chiropratico.

Bibliografia