La chiropratica (dal greco cheir, mano e praxis, azione) è una pratica che dichiara come obiettivo il mantenimento e il ristabilimento della salute dell’uomo, il trattamento e la prevenzione delle sue deficienze funzionali concentrando la sua azione sull’integrità del sistema nervoso, assumendo che esso controlli tutti gli altri sistemi del corpo umano e portando una particolare attenzione alla colonna vertebrale che lo contiene, nel presupposto, in particolare, che le disfunzioni del midollo spinale possano interferire con quella che definiscono l’innata capacità del corpo di guarire da sé (intelligenza innata) [http://it.wikipedia.org/wiki/Chiropratica].
Questa definizione, con la quale mi trovo abbastanza d’accordo, è una delle tante che si trovano riguardo a ciò che faccio.
Il chiropratico, come nacque nel 1895 e come lo concepisco io e migliaia di altri colleghi, si occupa di correggere manualmente o con l’ausilio di strumenti meccanici delle disfunzioni vertebrali, meglio identificate come sublussazioni, ristabilendo i normali rapporti neuro-fisiologici della colonna e favorendo l’omeostasi corporea.
In seguito alla manipolazione chiropratica, che in realtà si chiama aggiustamento, si è osservato il miglioramento di molti disturbi.
Lo so, è un po’ difficile da afferrare quindi lasciatemi fare un esempio. La chiropratica ricorda vagamente il gesso che si mette ad un braccio rotto. Non è il gesso quello che fa rinsaldare le ossa, ma aiuta il corpo a riparare il braccio nel miglior modo possibile.
Il chiropratico facilitando il recupero e il naturale funzionamento del corpo può aiutare in moltissimi casi.
Il mio primo dovere come chiropratico è spiegare e fornire informazioni affinché ogni persona possa fare una scelta autonoma e consapevole per la sua salute . Tengo pertanto degli incontri per spiegare al pubblico in che modo possono migliorare la loro salute secondo un paradigma chiropratico.